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Lo sport può causare la morte?

La causa più frequente della morte da sport è l'infarto (arteriosclerosi coronarica). Nella stragrande maggioranza dei casi si verifica in soggetti in cui il rischio è alto e l'interessato non lo sa o sottovaluta il rischio.
L'attuale disciplina sportiva agnostica prevede la visita d'idoneità, con questa visita già restringiamo il cerchio e notiamo che le morti da sport da parte di soggetti idonei sono da considerarsi statisticamente assai rare.

Comunque questa visita non conferisce certezza matematica, semplicemente perché soggetti a rischio possono tranquillamente superarla e poi manifestare una patologia cardiaca.

I fattori di raschio sono: Ipertensione arteriosa, tricliceridemia, rapporto colesterolo totale diviso colesterolo buono (HDL) superiore a 4, glicemia alta.
 
La visita d'idoneità non prevede l'esame del sangue: fatelo voi!

 

La maggior parte delle autopsie di soggetti deceduti facendo sport, ha riscontrato che il cuore era già intaccato dall'aterosclerosi coronarica ed erano inoltre praticanti occasionali. Per quanto riguarda gli atleti di un certo livello vale la stessa cosa, una autorevole fonte cita che il 77% dei deceduti presentava arteriosclerosi coronarica ed il 32% ipertensione arteriosa.

Quindi riepilogando deduciamo che, chi fa sport dovrebbe:

  1. Eseguire la visita d'idoneità alla pratica sportiva agonistica.

  2. Eseguire le analisi del sangue e controllare se i valori dei trigliceridi siano nella norma, il rapporto colesterolo totale diviso colesterolo buono sia inferiore a 4 e che la glicemia sia normale.

  3. Misurare la pressione arteriosa e tenerla sempre sotto controllo.

  4. La corsa apporta dei benefici  notevoli (rimando all'articolo) a tutto l'apparato cardio-vascolare, se i parametri sopraindicati sono soddisfatti allenatevi almeno 3 volte a settimana ad un'intensità medio alta e non blanda.

  5. I valori ematici vanno sempre tenuti sotto controllo così come la pressione arteriosa.

  6. Un'alimentazione corretta, la moderazione  degli alcolici (massimo mezzo bicchiere di vino per pasto), il non fumare, non essere in sovrappeso, sono le fondamenta di tutto ciò.

Se tutto è in ordine non abbiate paura di preparavi con passione, non prestate attenzione in maniera maniacale alla frequenza cardiaca, correre 10 km a 170 e più battiti al minuto è normale, un cuore sano ha meccanismi di difesa più che adeguati, anzi il non sollecitarlo non produce proprio quegli effetti di prevenzione che abbiamo citato nell'articolo "Si alla corsa!".
 
La formula 220-l'età * % di difficoltà, adottata, a torto, in molti centri fitness, è in netta fase di rivisitazione quindi è da ritenersi obsoleta; facciamo un esempio: Paolo 35 anni, sano, calcoliamo un'intensità alta secondo la formula, cioè l'80%:
220-35= 185 l'80% di 185 corrisponde a 148 B.P.M.
Ma se Paolo è ben allenato, ha una soglia anaerobica di 15 Km/h, alla quale coincide una frequenza cardiaca di 178 B.P.M. deve considerare a rischio mantenere questa velocità e frequenza cardiaca per una gara di 10 Km circa 40 minuti? ASSOLUTAMENTE NO.
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Staff myspecialtrainer.com

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