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La razionalità dei numeri: Italiani e sport.

In uno dei primi articoli abbiamo costatato che, se la corsa viene eseguita con un certo criterio ed abbinata ad un corretto stile di vita, non solo migliora la qualità della medesima ma contribuisce ad allungarla costituendo un'efficace mezzo di protezione contro patologie potenzialmente mortali.

La corsa (intesa come running), il nuoto di resistenza, il ciclismo, lo sci di fondo hanno il primato di essere gli sport dai quali si ottengono i massimi benefici salutistici. (Vedi articolo di riferimento).
Bisogna ricordare che lo studio di Harvard ha dimostrato ampiamente i benefici di un'attività aerobica pratica ad un'intensità medio alta per 6-8 ore settimanali. Questo studio è riconosciuto da tutti gli ambienti scientifici.
Nel caso della corsa si riassume dai 48 ai 90 Km settimanali suddivisi da 4 a 7 uscite, sempre settimanali.

Ora vediamo, statistiche I.S.T.A.T. alla mano, quanti in Italia possono ritrovarsi ed identificarsi tra coloro che praticano uno sport con questi criteri:
Anno 2006: su una popolazione di 56.814.000 di persone da 3 a 75 anni e più,

11.420.000 praticano uno sport con continuità,
23.307.000 non ne praticano affatto,
16.119.000 praticano qualche attività fisica,
5.747.000 praticano uno sport saltuariamente.

Solo il 20,2% della popolazione è in "regola", il 42% circa della popolazione è sedentaria, ed il restante 38% non usufruisce dei benefici dello sport, in quanto viene a mancare sia l'intensità che la frequenza.

Ora citiamo per dovere di cronaca, i decessi in Italia per malattie cardio vascolari.


Anno 2003:
440.417
decessi sono stati registrati in Italia per patologie cardio vascolari e dell'apparato circolatorio. Se per ipotesi, non poi così remota, volessimo riferire il dato dei decessi alla fascia dei sedentari e giù di lì, il dato è il 10% circa!

Se tutti noi capissimo l'importanza di praticare un'attività sportiva in maniera corretta, concependo tale pratica come un piacevole dovere, sia nei nostri confronti che della comunità, infatti un incidente cardio vascolare quando (speriamo sempre) non è letale, ha dei costi assai elevati per la sanità pubblica, questo drammatico numero di decessi e d'incidenti che neanche quantifichiamo per non arrivare a dati a dir poco allarmanti, potrebbe ridursi notevolmente e tutti potremmo trarne vantaggi. Condividi

Staff myspecialtrainer.com

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