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Sport e calore.

sudareAllenarsi quando fa caldo è un problema rilevante per gli atleti, e tutti coloro che si allenano o gareggiano in questa situazione devono essere coscienti del rischio e prendere misure preventive.

La temperatura del corpo, conseguente al lavoro muscolare e al calore metabolico, è regolata da evaporazione, radiazione e convezione. L’evaporazione è il sistema termoregolatore o di perdita di calore più importante. Per un effettivo controllo del calore corporeo con l’evaporazione l’atleta deve bere una sufficiente quantità di liquidi.

In un articolo precedente abbiamo spiegato l’equilibrio termico del corridore: i meccanismi che non ci fanno surriscaldare.

Un aumento della temperatura ha conseguenze sia psicologiche che fisiologiche sull’atleta e può influenzare le sue prestazioni. I danni da calore possono assumere tre forme: crampi da calore, esaurimento da calore, colpo di calore.

I crampi da calore sono abbinati all’esercizio prolungato. Essi sono intermittenti, di breve durata e molto dolorosi; interessano i muscoli che lavorano più attivamente. Nei podisti di solito sono i polpacci. Il meccanismo esatto dei crampi da calore non è noto, ma essi possono essere dovuti ad alterazione dell’equilibrio intracellulare di acqua ed elettroliti. I crampi sono estremamente dolorosi e possono rendere impossibile continuare l’attività.

Esaurimento da calore. Ci sono due forme di esaurimento da calore, la deplezione di acqua e la deplezione di Sali; la prima è più comune negli atleti. Durante un lavoro muscolare intenso in ambiente caldo, l’atleta può perdere 1-2litri di acqua corporea ogni ora sotto forma di sudore. Se questa perdita non è reintegrata tramite assunzione di acqua si verifica una disidratazione. Il volume dell’acqua intracellulare diminuisce e l’osmolarità del liquido extracellulare aumenta, spostando acqua dalle cellule nello spazio extracellulare. L’estrema disidratazione può determinare collasso cardiocircolatorio e insufficienza renale. L’atleta avverte fatica, confusione e incoordinazione muscolare e può entrare in uno stato delirante o comatoso! Negli stadi precoci  l’atleta deve bere acqua; nei casi avanzati di disidratazione i liquidi devono essere reintegrati per via endovenosa. Non è necessario somministrare soluzioni elettrolitiche durante gli stadi precoci della disidratazione.

Colpo di calore. Il colpo di calore può avvenire quando la temperatura del corpo non è sotto controllo. Esso causa danno tissutale, compresi l’inattivazione degli enzimi e il danno di organuli e membrane cellulari. Quadri caratteristici sono serie disfunzioni del sistema nervoso centrale e insufficienze multiple dell’organo. Il colpo di calore può colpire podisti di lunga distanza, ciclisti, ecc. L’atleta diventa confuso e delirante e successivamente può avere convulsioni o entrare in coma. La temperatura corporea aumenta a 41-42°C e la cute appare secca e calda per la cessazione della sudorazione. Vi è circa il 50-90 % di mortalità in questa situazione. Che fare. Raffreddare l’atleta il più presto possibile con acqua tiepida e movimento dell’aria. Impacchi di ghiaccio possono essere utilizzati per coadiuvare il raffreddamento. Far visitare l’atleta da un medico e trasportarlo all’ospedale per continuare il raffreddamento e ripristinare l’equilibrio idroelettrolitico. Le complicanze del colpo di calore comprendono, danno epatico con ittero, danno renale con insufficienza renale e acidosi, lesioni miocardiche minori e possibili aritmie, ipotensione e collasso cardiocircolatorio, diarrea acquosa in rapporto allo squilibrio elettrolitico, danno celebrale.

Prevenire! E’ importante prevenire i danni da calore. L’attività sportiva ad alte temperature deve essere  evitata, specialmente quando l’umidità è superiore all’85%! Il danno che interessa diversi organi è dovuto alla disidratazione, che può essere prevenuta con un apporto sufficiente di liquidi. Condividi

Staff myspecialtrainer.com

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