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La scelta del suolo dove eseguire gli allenamenti.

E' meglio correre sul duro asfalto o sulla morbida distesa di aghi di pino di un parco?

Questa è una domanda ricorrente e per rispondere in maniera coerente dobbiamo rispolverare un concetto di fisica:
ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
Se osserviamo una gara su pista, es. 10.000 metri, si nota che viene corsa con scarpe chiodate (zero o pochissima ammortizzazione) e suolo duro, il motivo e la prestazione. Infatti quando il piede riatterra dopo la fase di volo, meno ammortizzamento trova più forza viene restituita in senso inverso all'impatto, la dispersione diminuisce tanto più scarpa e suolo sono meno ammortizzanti.


Il lavoro muscolare, a parità di velocità, è inferiore se la superficie di corsa è dura!
Correndo sul duro, si hanno notevoli sollecitazioni sia a livello legamentoso che tendineo specie sull'inserzioni dei muscoli responsabili della corsa, in compenso il lavoro propulsivo-consecutivo dei muscoli è minore rispetto ad altre superfici più morbide.

Al contrario scegliendo il morbido accade l'opposto: Il lavoro muscolare aumenta (più dispersione, più fatica), l'impatto (sollecitazione dei tendini e legamenti) è attutito ma non annullato e quindi le probabilità di infortunio s'innalzano.

Unendo le peculiarità sopracitate possiamo dedurre che per il runner  è consigliabile l'asfalto o pista con una scarpa intermedia, non eccessivamente morbida e non troppo dura; cerchiamo di accontentare sia tendini e legamenti che muscoli.  Condividi

Staff myspecialtrainer.com

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