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Gli adeguamenti che riguardano le fonti energetiche.

Quando ci alleniamo alla disciplina della corsa, le riserve di glicogeno e di grassi vengono ripetutamente intaccate, l'organismo si adegua a questo stimolo ripetuto e rende la trasformazione in energia più efficiente riducendo il rischio di affaticamento. Ora diamo un'occhiata agli adattamenti nel soggetto allenato relativi al metabolismo di carboidrati e grassi per la trasformazione in energia.

Energia dai carboidrati

Il glicogeno viene abbondantemente utilizzato durante l'allenamento; i meccanismi della resintesi del glicogeno sono stimolati dopo l'allenamento fino al completo reintegro di ciò che si è consumato. Con il riposo e l'alimentazione che apporti il giusto dosaggio di carboidrati, il muscolo dell'allenato riesce ad immagazzinare quantità notevoli di glicogeno rispetto ad un soggetto sedentario. Inoltre in un runner che segue una dieta ricca di carboidrati ( 450g. 550g. al dì) il tasso di glicogeno muscolare aumenta quasi il doppio dei valori di un sedentario. In conclusione, maggiori riserve di glicogeno fanno si che l'atleta tolleri meglio il carico di lavoro (allenamento) successivo in quanto l'organismo dispone di più "benzina".

Energia dai grassi

Con l'allenamento alla corsa di resistenza, il corpo diventa più bravo nell'utilizzare i grassi come fonte energetica per l'esercizio fisico. Per dirla in poche parole si ha una maggiore capacità di trasformare l'energia, con la tendenza ad utilizzare più grassi per la produzione di ATP. I motivi per i quali un muscolo allenato ha capacità maggiore di consumare grassi possono essere riassunti come segue:

Maggiori scorte di grasso nella fibra muscolare, una migliore mobilizzazione degli acidi grassi liberi e una migliore ossidazione dei grassi stessi. In un esercizio persistente queste modificazioni impediscono il repentino esaurimento del glicogeno e garantiscono, così, la continua disponibilità di ATP. La prestazione viene migliorata.

I muscoli di un'atleta che ha eseguito una preparazione alla corsa di resistenza, non contengono solo più glicogeno ma anche più grassi immagazzinati come trigliceridi. La scienza non ha completamente chiarito riguardo i meccanismi che provocano un simile incremento delle riserve energetiche, che scaturisce da un allenamento aerobico, ma è stato documentato un aumento del 180% del contenuto muscolare dei trigliceridi, dopo 8 settimane di allenamento alla corsa. I trigliceridi sono distribuiti lungo tutta la fibra muscolare, ma sono generalmente situati vicino ai mitocondri in modo da essere più prontamente utilizzabili come carburante durante l'esercizio. Anche l'attività di molti enzimi dai quali dipende l'ossidazione dei grassi viene potenziata con l'attività aerobica. Ne scaturisce che il muscolo considerato è più efficiente nel bruciare lipidi; le riserve di glicogeno vengono, quindi, meno sollecitate. Possiamo concludere dicendo che per qualsiasi intensità di corsa il soggetto più allenato tende a ad utilizzare più grassi e meno carboidrati per la trasformazione di energia rispetto ai soggetti meno allenati.

Il bilancio del consumo di carboidrati e grassi.

Si è sempre cercato di capire al meglio quali siano i fattori che regolano il bilanciamento del consumo dei carboidrati e del consumo di grassi durante e dopo l'esercizio aerobico. E' chiaro che, a misura che aumenta l'impegno fisico, i carboidrati sono la fonte energetica predominante; l'allenamento aerobico, invece, porta ad un maggior consumo di grassi, ad una determinata intensità sub massimale di esercizio. Brooks e Mercier hanno proposto il concetto d'incrocio per spiegare l'interazione tra l'intensità dell'esercizio e l'allenamento, nel bilanciamento del consumo di carboidrati e lipidi.

Gli autori rilevano che, quando l'intensità dell'esercizio è inferiore al 45% del Vo2Max, l'energia utilizzata deriva prettamente dai lipidi, mentre, nel caso di intensità più elevate, oltre il 70%, i carboidrati diventano la fonte di energia primaria. Il punto d'incrocio è rappresentato dall'intensità alla quale l'energia derivata dai carboidrati prevale su quella derivata dai lipidi. Con l'allenamento per la resistenza, si riduce l'attività del sistema nervoso simpatico e si diminuisce, così, il consumo di carboidrati durante un esercizio submassimale. Condividi
 

Staff myspecialtrainer.com

 

 

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